Sentenza innovativa sul licenziamento a fronte di assenze “startegiche”—ponti, permessi e week end ora possono costare anche il posto di lavoro
Il Tribunale del Lavoro di Roma ha recentemente emesso una ordinanza unica nel suo genere: il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo legato allo scarso rendimento di un dipendente.
Il caso riguardava un manager delle risorse umane alle dipendenze di una società operante nel recupero crediti attraverso call center. La società - rappresentata da Roberto Podda con l'assistenza di Ilaria Romano - ha licenziato il dipendente in seguito alle ripetute assenze dal posto di lavoro per congedi di malattia, ferie e permessi.
Il manager ha impugnato il licenziamento davanti al Tribunale del Lavoro di Roma che, a seguito delle argomentazioni sollevate da Roberto e Ilaria, non solo ha riconosciuto la legittimità di tale provvedimento e respinto la domanda del lavoratore, ma ha altresì condannato quest’ultimo a rimborsare alla società le spese legali sostenute.
Nel dettaglio, il Tribunale ha osservato che le assenze ripetute e improvvise del manager hanno avuto un impatto negativo sull’organizzazione e la produttività del datore di lavoro, al punto tale da rendere la prestazione del lavoratore del tutto inutile per gli interessi della società stessa.
Il giudizio si inserisce in un attivo dibattito giurisprudenziale ed ha senza dubbio un contenuto importante e innovativo: per la prima volta un Tribunale del Lavoro Italiano ha espresso il principio che un licenziamento individuale a causa delle ripetute assenze di un dipendente possa essere intimato non solo a fronte dei congedi per malattia, ma anche in ragione delle assenze volontarie determinate dalla libera scelta del dipendente (ferie e permessi).
Roberto è stato intervistato da un importante quotidiano italiano, che ha lanciato la notizia con grande evidenza.
Contatti per approfondimenti: Francesca Cella - francesca.cella@klgates.com - +39 02 3030291.